il dato è mio e lo gestisco io
Algoritmi e machine learning sanno tutto di noi e grazie a queste informazioni le grandi aziende fanno affari d’oro. Ma oggi le persone possono riappropriarsi del proprio capitale digitale. Ecco la formula della startup Hoda
Arriva un momento nella vita di un manager in cui la necessità di sperimentare strade nuove è così forte che la scelta di lasciare l’appagante ruolo di vertice, in una multinazionale o grande azienda, per tentare la scommessa imprenditoriale, rappresenta una strada quasi obbligata. Per Silvio Siliprandi – oltre venti anni in GfK Eurisko, dove ha raggiunto la carica di presidente e amministratore delegato – questa consapevolezza è maturata assieme alla volontà di creare qualcosa di innovativo. Nasce così Hoda, crasi di Holistic data activation, startup che ha l’obiettivo di fare business con i dati personali, ma in una prospettiva inedita e dalla parte delle persone, cui garantisce un ritorno economico. Una scommessa pronta a cimentarsi con il mercato a poche settimane dall’esplosione dello scandalo dell’uso illegale o spregiudicato di informazioni provenienti da milioni di profili di utenti della rete.
“I dati digitali”, spiega Siliprandi, “sono strategici per le aziende, posseggono e producono valore. Il giro di affari in Italia è oggi di 1,6 miliardi, in aumento ogni anno. A questi si aggiungerà la comunicazione audio-video oggi gestita offline, che progressivamente transiterà sempre più attraverso canali digitali: parliamo di altri sette miliardi. Di questo fiume di denaro, però, agli utenti non arriva nulla”.
L’idea di Siliprandi è stata quella di realizzare la prima banca d’investimento dei dati, una piattaforma digitale chiamata Weople (app per Apple e Android) lanciata a ridosso dell’entrata in vigore della Gdpr, la normativa Ue che sancisce nuovi diritti, come la portabilità dei propri dati e la possibilità di limitarne l’uso da parte di terzi, anche a fronte di autorizzazioni già date.“Con Weople, per la prima volta, ognuno potrà gratuitamente conferire i propri dati personali in una sorta di istituto di credito digitale, aprendovi un conto individuale e protetto. La piattaforma raccoglierà i dati esercitando il diritto alla portabilità, quindi li gestirà e valorizzerà sul mercato in modo aggregato e anonimo. Pagate le spese tecnologiche e gestionali, almeno il 90% del ricavato sarà restituito al singolo “correntista”. Il tutto sarà certificato in un’apposita sezione della app. Weople avrà anche una sezione per richiedere il blocco dell’uso dei dati da parte di aziende o social network.“A breve”, conclude Siliprandi, “sarà pronto anche Lifekosmos, un panel, integrato con Weople, che completa la nostra logica win-win fra persone e operatori del mercato.
Lifekosmos consentirà di spuntare il massimo valore dei dati sul mercato e ai clienti di Hoda – aziende, editori, agenzie di comunicazione – garantirà una data activation di successo attraverso una visione omogenea dei Big Data in termini di caratteristiche socio-culturali, media exposure e comportamenti di consumo”.